Chiesa parrocchiale SS. Salvatore

La chiesa parrocchiale del S.S. Salvatore fu costruita tra il XV e XVI sec. in forme neoclassiche e tardo barocco. Il complesso architettonico testimonia strutture di epoche diverse anche se il primo impianto centrale e la cappella laterale della Pietà risalgono al 1610. La facciata, costruita verso la fine del 1800 in stile tipicamente classico, è suddivisa da quattro lesene concluse da capitelli, nel frontale vi sono lateralmente , nella parte inferiore due nicchie e nella parte superiore due riquadri rettangolari. La facciata è conclusa dal timpano a forma triangolare. In contrapposizione alla linearità della facciata, la struttura acquista un certo movimento per la posizione avanzata delle due cupole di destra e di sinistra rispetto al cupolone centrale. L’impianto è concluso dal campanile, edificato in epoca successiva, ma in linea con l’intero impianto dal punto di vista stilistico. L’interno della chiesa è a pianta centrale a sviluppo orizzontale, il soffitto ligneo è a capriate che poggiano su lesene mensolate. L’altare di stile tardo-barocco di scuola genovese, commissionato dal vicario Sisinnio Piredda nel 1775, è delimitato da una balaustra del XIX sec. in marmi policromi. L’altare che è articolato in diversi piani, presenta alla base due gradini; seguono: un pannello frontale che rappresenta in bassorilievo l’ultima cena, il tabernacolo e, a conclusione della struttura, una nicchia sorretta da quattro colonnine in marmo nero con capitelli ionici che sorreggono una copertura a cupola.

 

sansalvatoreLa statua del S.S. Salvatore in materiale ligneo, posta nella nicchia dell’altare, rappresenta il Cristo salvatore che sorregge nella mano sinistra una sfera che simboleggia il globo terrestre. L’autore della statua risulta ignoto anche se si ritiene che sia stata realizzata assieme alla statua di santa Maria di Sibiola da Antonio Lonis di Senorbì. Vi si conservano un’acqua santiera del XII sec. che originariamente era collocato nella chiesa di Santa Maria di Sibiola. L’opera in stile romanico alta 130 cm è costituita da una vasca tronco-conica e da una colonna di sostegno con motivi ornamentali poggiante su un basamento su cui è accovacciato un animale stiloforo. Degno di nota è il Fonte Battesimale del XVIII sec. di scuola genovese con marmi policromi e legno intarsiato riproducente il battesimo di Cristo; nella parte frontale della vasca è riprodotto in alto un angelo in marmo bianco, la parte inferiore presenta motivi floreali ad intarsi policromi. Nella cappella del Sacro Cuore di Gesù sono conservate le salme di due illustri serdianesi; Mons. Agostino Saba e Mons. Paolo Carta che si sono distinti, il primo per la sua levatura intellettuale di insigne studioso, il secondo per la sua opera pastorale ricca di umanità e cordialità.

 

Appartengono a Serdiana anche due pannelli di legno del '400, che componevano il retablo del "Giudizio Universale" attribuito al maestro d’Olzai e provenienti dalla chiesa di Santa Maria di Sibiola, attualmente nella Pinacoteca di Cagliari, ma una copia in formato originale si può oggi ammirare nella sala del Consiglio comunale.

Data di ultima modifica: 19/10/2016

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