Dizionario Geografico Angius - Casalis


Territorio. È di una notevole estensione, parte nel piano, parte nelle colline, e parte ne’ monti.

Nelle sue regioni basse l’acqua è molto scarsa, e non buona, e non si possono indicare che due sole fonti perenni e buone, ma distanti dall’abitato un’ora.

Nel sito del paese e nel circondario sono alcune vene, ma danno acqua salmastra, che serve al bestiame e ad altri usi, ma non per bevanda; onde le famiglie devono provvedersi dalla fontana di Sicci, paese distante di circa 10 minuti a levante.

A distanza d’un miglio verso settentrione scorre il rivo, che appellasi Bonarba, formato dalle acque de’ monti, che restano a greco di s. Pantaleo, alle quali nella regione, che appellasi Mogori, al settentrione di Serdiana, si unisce il rivolo che porta raccolte le acque del monte a levante del suddetto s. Pantaleo.

A due miglia da Serdiana nella direzione di libeccio è una palude di circa 120 giornate di superficie, dove frequentano gli uccelli acquatici.

Di alberi ghiandiferi è poco numero nelle montagne, dove i serdianesi pretendono aver diritto di pascolare e legnare, perchè per gli incendii e i tagli senza regola si sono spogliate. Di alberi cedui è pure scarsezza, e se non si provvede si patirà difetto di combustibile, come accade ne’ campidani.

Il selvaggiume nelle regioni basse si riduce alle sole lepri, ma nelle vicinanze delle montagne e dove sono frequenti le macchie trovansi alcuni cinghiali, i quali sono più numerosi del monte. Vedonsi rari nelle falde i daini, superiormente i cervi, i mufioni nelle altezze maggiori.

Volano non molto rare in queste parti le aquile e gli avoltoi. I corvi e sparvieri sono più numerosi.

I cacciatori posson prendere delle pernici nel piano, e trovano in copia beccaccie, merli e tordi, e nelle acque della indicata palude anitre, folaghe e altre specie.

Popolazione. Nello spesso citato censimento del 1846 si notarono sotto Serdiana anime 915, distribuite in famiglie 308 e in case 306. Noto che non sono molti anni che la popolazione era di anime 1615, sì che parmi il numero proposto nel censimento sia di molto inferiore al vero.

Si sono poi distinte in riguardo all’età ed al sesso nel seguente modo:

Sotto i 5 anni maschi 63, femmine 46;

sotto i 10: mas. 50, fem. 49;

sotto i 20: mas. 101, fem. 82;

sotto i 30: mas. 64, fem. 59;

sotto i 40: mas. 62, fem. 73;

sotto i 50: mas. 50, fem. 56;

sotto i 60: mas. 47, fem. 41;

sotto i 70: mas. 24, fem. 22;

sotto gli 80: mas. 11, fem. 10;

sotto i 90: mas. 3, fem. 2.

E in riguardo alla condizione domestica si ordinarono

Maschi scapoli maritati vedovi in totale

283, 180, 12, 475.

Femmine zitelle maritate vedove in totale

216, 179, 45, 440.

Devesi notare che gli esempi di longevità non sono rari, e non sono molti anni che viveano alcuni già provetti in là dei novant’anni, i quali si conservavano prosperi e vigorosi nella membra e ne’ sensi, senza essere stati diminuiti d’un solo dente. Altri grandevi la cui vista si era un poco indebolita, solo per questo portavano il bastone, ed era un muratore che dopo l’ottantesimo anno continuava nella sua professione laboriosa.

Le malattie, che dominano, sono per lo più infiammazioni di petto, idropisia alla stessa parte e febbri periodiche autunnali. In questi casi assiste agli ammalati un semplice flebotomo.

Alle notate cause della malaria aggiungansi le esalazioni de’ cadaveri. Se non si seppellisce più nella chiesa, non si è fatto però il camposanto, come era prescritto, e i cadaveri sono sepolti nel piazzale della chiesa. Sono già corsi trentaquattro anni, da che fu ordinata la formazione de’ campi santi, e il governo non ha saputo ancora farsi obbedire.

Per il movimento della popolazione possiamo stabilire in media nascite 35, morti 22, matrimoni 6.

Professioni. Sono applicati all’agricoltura individui 300, alla pastorizia 50, a’ mestieri 10, al commercio altrettanti.

In tutto il paese saranno 120 telai, che oprano continuamente. Si tesse lino e lana, ma si consuma più che della prima materia.

La scuola elementare numera circa 12 fanciulli. Il profitto è nullo.

Persone che sappiano leggere e scrivere non saranno più di venti; ma forse nessuna ha imparato nella scuola. Tra quali sono compresi i preti e cinque o sei notai. Questi notai sono persone che mandate al ginnasio di Cagliari per la carriera degli studii non han potuto o voluto continuare, e fattisi esaminare di notai se ne sono ritornati nel paese a consumare, già che persone che san portare la penna non possono più prendere la marra. I più vivono a spese dei gonzi.

Data di ultima modifica: 19/10/2016

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